Viola

Viola, violino e violoncello. Le mie voci. Sono Viola. Pacata e raffinata, difficile e versatile. A patto che non vi mettiate subito a gridare alla sfortuna o al malocchio. Se siete di quelli, vi prego con fermezza di andare e chiudere la porta. Resti chi ama i cristalli d’ametista, il profumo della fresia e chi non ha paura di una nota un po’ scura d’una musica persiana. Mi stanno bene, trovo, il velluto e la seta, le lane morbide, i boa di struzzo intorno al collo, piume viola cipria, cipria e lei, la Marlene che intona la sua voce roca! D’accordo non sono abiti da spesa al supermercato, ma non tiratemi in ballo i funerali! Vi piaccio o non vi piaccio. Son fatta così: niente mezze misure. Se ti piaccio, mi adori, non è vero?!

Certo non sto dappertutto, non sono “di bocca buona”, né ci tengo! A volte, raramente, mi diffondo sulle nubi del tramonto, ma esigo gli orli di luce d’oro. So di offrire uno spettacolo che lascia senza fiato. Io sono un colore intelligente cari miei, e non per questo snob, come sento che qualcuno già mormora. Degli esempi? La buccia lustra di una melanzana, o la sfumatura di una rapa al mercato delle erbe. Vedete!? Vi ho spiazzato, chi se l’aspettava? Passi la melanzana, ma una rapa…che piace tanto ai conigli. La rapa è saggia, come l’altra è pazza.

Nei prati mi trovate a campanelle, ma dipingo anche le orchidee. Se avete cura dell’ombra e del terreno, anche l’ortensia puo’ arrivarci in qualche fiore.

E se vi invitano ad un tè di un certo tono, portatemi candita in venti viole. Potete se volete, andiam d’accordo, aggiungere marrons glaceés marrone.

In fondo in fondo è quella a cui mi sento più vicina, la violetta viola che sta raccolta lungo i fossi e i bordi umidi dei muri del giardino.

Semplicemente ve la offro qui: profumo e gusto delicati!

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