Mi vergogno: sì, sono Marrone, il colore dello sporco. E…della puzza. Volete aiutarmi? A voi pare che la terra sia poi così sporca e vi imbratti, quando ci giocate? E letame, che è marrone, se non lo sapete, vuol dire gioia e abbondanza, sì proprio così, non scherzo: sono colto, io, conosco il latino!
Poi tenete a mente che Marrone, che è il mio nome, è il nome del marrone del castagno, quando si libera dal riccio puntuto e viene fuori lucido e curvo, buono o matto, uno da mangiare, caldarroste, il primo odore allegro dell’autunno; l’altro per le tasche, ad evitare i raffreddori.
Molti animali prediligono il mio tono: si sentono protetti, e io credo, anche eleganti, perché io sono molto usato nella moda. Pensate solo al povero visone, per sua sfortuna è una sfumatura di marrone! Oltre alle pellicce di Venere in visone, ci fanno pure l’olio, no no non scherzo affatto! Per capelli lucidi, provatemi… se ne avete il coraggio!
Certo in alto non mi trovate, almeno al naturale. Ma domino proprio a livello della terra, insieme a Verde, che sa apprezzarmi al modo giusto: fa le giuggiole con me! I tronchi e i funghi più pregiati, boleti, o va bé, porcini…da cercare tra le foglie umide del bosco.
La vostra bistecca ben cotta, come dovrebbe essere secondo me per esser sana, in fondo è marrone… ed anche la patata con la pelle… “Sfido io, nasce e cresce sotto terra!”. La sento già ‘sta tiritera.
Eppure un modo ci deve essere… perché la c…proprio non mi va, voglio dire di mettervela qui sotto il naso, non certo per la bocca!
“Scemo, scemo, ricordati il teobroma!” “Teorema?” “Ma qual teorema!” “Allora dimmi tu…amico Verde…” “Cacao ti dice niente!?” “Che c’entra col teorema?” “Ho detto teo-broma, il cibo degli dei!” “Sì, ma di quelli dei Maya e più ancora degli Aztechi, caro mio, che coi tuoi Greci non c’entran niente! E poi, parla come mangi e non gridare, ho capito!”
“Carissime e carissimi, per voi servito qui: il Cioccolato!”